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LE ODI

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LE ODI
A Cura di Ludovico Anastasi

E per celeste misericordia o per nostra umana pigrizia venga elusa la domanda sul perche’ una foto in bianco e nero, anni 50, bimbo dalla faccina sporca di cioccolata, sorridente e buffa nel fascio di luce che la illumina, non un sorriso strappa, ma curvature amare agli angoli della bocca.

VERSO IL NATALE

Bianco, nero. D’abitare il grigio mi giunge consiglio, di compromesso nobile spazio. Figliol prodigo da ogni luogo sbaracco, ovunque fuori posto, a lungo fuori esercizio.

Avevo indossato le stelle rompendo il tabu’ dei vestiti in serie dai cinesi cuciti e che fanno male alla pelle. Poi venne il mal di vivere in croce. Ora abito me di me rompendo ogni superficie.

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RELIGIOSITA’

Ebbi un intreccio di tenere voci che oggi m’invita al segno di croce...

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LE ODI

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LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

L’ATTESA

Dovresti tornare come madre sollecita al tuo nido. Nei secoli dei secoli inascoltato ripetuto richiamo. Non far si che l’ultimo degli appelli sia il piu’ disperato. All’Io Sono Colui che E’, non fa stile trovare vuoto il suo nido.

FEROCE INSONNIA

Mi ci vorrebbero tavolozza, pennelli, colori e tela. Scrivere non basta, non rende l’idea esatta, non fa giustizia dello stigma. Nemmeno una foto sarebbe veritiera, ne’ possiedo una buona macchina fotografica. Che scena stupida! Io i chicchi d’uva, il trancetto con nutella, le volute di fumo delle sigarette e la verita’, quella vera, a me stesso ignota. Ditemi: quale la penna per tanta ignominia? Forse sarebbe meglio prendere tutto, la morte stessa, la sua idea, molto alla larga.

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E appoggiato alla...

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LE ODI

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LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

TEMPORALI

Finalmente il cielo nuvolo al risveglio. Mi veste bene, e’ la taglia mia di moda. Ci vuole pazienza in questa terra di sole aspettare la pioggia. E’ preferibile ogni tanto cambiare d’abito vestendo la grigia uggia. E non inganni quest’ultima come malostare stampato in faccia. Piove saetta e tuona. L’alleluia.

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DI SOSPESI AFFARI

E per dispetto a Dio la premura del fulmine vesto, decidendo io, nell’attimo del suo compimento, il mio compiuto.

ANCORA VENTO

Austero soffia, le pozzanghere d’acqua increspa. Santa normalita’ ci prenda in serate di pioggia come questa. Utopico sovrano prende le misure allo scorrere del tempo. Alle finestre ci martella. Pretende ampia scena fino all’istante ultimo prima di sgomberare il campo...

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LE ODI

LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

E tutto si somatizza ed anche di premura subendo le bastonature alla nuca da parole impastate a imbracatura alla vita. La stessa che per equivoci, per clandestini pensieri, sin da bambino s’addiziona in somma amara.

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Ah questa strana calma che prelude ad audaci azioni come farfalla dalle smorte ali che si lascia morire sopra un fiore.

TEMPORALE

E adesso viene giu’ come belva ferita dalla anomala novembrina calura, la pioggia. E’ protagonista assoluta, le strade in fiumi trasforma. Chiama il vento a congiura. Narcisa e sicura costringe le piante alla lotta. Non si puo’ rubare per lungo tempo la scena a cosi’ gran primadonna.

DEL MIO FALLACE ESSERE

Degli opposti in quale alambicco il transito? Trattenuta a fior di labbra senza precisa rabbia sinistra ...

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LE ODI

LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

LE ALBE

Tante ne vidi tra fessure di palpebre stanche, furioso nell’indossare jeans e maglione, le fresche ferite degli incubi, l’acqua ghiacciata sul ghigno del viso. Dicono avessi un bel sorriso nel sonno di bimbo. Sopravvivere germina luce remota. Oh esecrabile notte d’insonnia mi porteresti indenne a rimorchio dell’aurora?.

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Le Odi

Forse in qual forma, in quale stato che sia, dentro covile o cuna, e’ funesto a chi nasce il di’ natale. Da Canto notturno di un pastore errante dell’Asia di Giacomo Leopardi.

Le Odi

E stabilimmo fra di noi risate arcaiche, patto tra gentiluomini d’altri tempi, dai vissuti magri, poveri allo sbaraglio dalla sorte stampati in serie nei millenni e che semplicemente avrebbero voluto veder sbocciare le rose nelle loro vite.

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