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LE ODI: AMURI

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Le Odi

Mi chiedo spesso se è vero che un tempo si riusciva ad essere più distesi. E più sereni. C’era come un punto di ancoraggio che ci infondeva una certa sicurezza interiore. Anni fa eravamo più attenti a cogliere le voci e i volti della natura. Pare che ci danzassero attorno. Trasformando i nostri sentimenti in soavi sguardi di contemplazione. Ed anche in slanci di amore. Vorrei tanto che questi versi, scritti in una notte d’estate dei miei anni “giovanili”, ci riportassero a rivivere un sogno lontano:

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Amuri, amuri, amuri, amuri, amuri è comu a terra mia arsa di focu: ccu suli ch’accarìzza e poi t’avvampa e l’ùnni ca ti vòlunu abbrazzàri

e u celu azzurru, lìmpidu, sirénu e i pàmmini d’alìu gemmi ‘ntricciàti e i préuli su chini di pinnénti e sciàuru di must...

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LE ODI

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LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

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LO SPECCHIO

Mi ritorna una immagine straniera: le fiato sopra, faccio una x per cancellarla. Lei, caparbia, resta: piu’ annoiata, immusonita, quasi offesa dal mio far finta di non conoscerla. Apro l’acqua calda per appannarla: il vapore condensa e cola, fa lacrime in riga dritta. Cosi’ riappare la mia faccia: segno una virgola…e’ gia’ cancellata.

UN AMORE

Ti porterei nel cuore di un malinteso perche’ mai si chiami caso, fortuito incontro, ma richiamo, distesa eco dalle grotte dell’universo piu’ remoto. Col consenso degli Dei, un bacio sigillato dal mistero.

DI NOSTRA FINE

Avra’ pure un suo felice peso, leggero, senza tornaconto, qualcosa di umano, anche per difetto, in senso buono, come lo stizzito viso di un bambino per un gioco perso: nulla di ...

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Le ODI

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LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

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NEVE SULL’ETNA

Come non insuperbire per questa scena ad alta quota, agli Dei meraviglia e a me lusinga per non sentirmi in colpa nell’amare a fondo la mia terra nonostante i voltafaccia della vita?.

Imploro la misericordia di una nave che mi porti via da queste terre, verso lontane mete distanti dagli inverni e dalle pene, e con i cuori forti, solitari, senza storie d’amore da rimestare e le inesatte voglie ammutolite.

SINTESI INQUIETA

Quel foglio dal bianco irriverente, muto, che mette in soggezione per tutto l’oscuro dentro ristagnato. Spazientito, del nero inchiostro ora lo strazio attende. Ma ancor di piu’ dell’anima che chiama, chiama, e non si arrende.

GIOCO DI SGUARDI AL BAR

Ho perso il tempo, il passo, come in danza maciullata da bucate s...

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Per non dimenticare: Alda Merini

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Per non dimenticare…
A cura di Sara D’Angelo

Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.

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Forse è la sua preghiera.
A dieci anni dalla morte della poetessa Alda Merini numerosi sono stati gli eventi per celebrare la sua memoria. Poetessa dei Navigli, guerriera di una guerra senza tregua, prigioniera di un ingarbugliato viaggio destinazione sè stessa.
Alda Giuseppina Angela Merini nasce a Milano il primo novembre 1931. Cresciuta in una famiglia benestante, il padre era un assicuratore e la madre donna di superiore cultura, pur non avendo avuto particolare propensione allo studio...

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LE ODI

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Le Odi
A cura di Ludovico Anastasi

L’ISOLA DI ANARCHIA
Laggiu’ vi e’ un tepore che ristora i sensi e l’anima ed e’ sacra la pelle imperlata di sudore mentre la donna desiderata si avvicina. Cosi’ i sospiri e i battiti del cuore nelle carezze sinuose delle mani. E poi, alla volta del cielo, la bandiera degli eguali.

IL FREDDO MI SPACCHERA’ LE OSSA.

E al suono delle dolenti note mi sveglio stiracchiandomi indolente. Non ho avuto attivita’ oniriche stanotte. Mi manca il sintagma perfetto delle visioni per liberarmi in pianti. Dicono si hanno in sorte luminose stelle quando alle intemperie si resiste in appartamenti caldi. Questione di stile nell’illuminarle.

CRONACA SPICCIOLA

Il cielo grigio. Il palazzo di fronte ingabbiato da mesi, sospeso il restauro per mancanza di fondi...

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