Monthly Archives febbraio 2021

Marinetti a Santa Venerina

Filippo Tommaso Marinetti in piazza Roma a S. Venerina. E' quello con il vestito bianco.

Cronaca di un’epoca

A cura di Giovanni Vecchio

Il padre del Futurismo parlò a bordo di un aereo di compensato e ricevette un tacchino.

A centododici anni dalla pubblicazione su “Le Figaro” di Parigi del Manifesto del Futurismo (20.02.1909), meritano di essere ricordati alcuni episodi “minori” poco noti. In uno di questi trovò uno sbocco per la sua breve vita (fu abbattuto con il suo aeroplano durante un’azione bellica dell’ultimo conflitto mondiale) il sergente maggiore pilota Giovanni Mangano (1915-1941) di Santa Venerina, fortemente motivato nella scelta di diventare pilota dalla martellante propaganda fascista e futurista sul volo.

Filippo Tommaso Marinetti in piazza Roma a S. Venerina. E' quello con il vestito bianco.

Filippo Tommaso Marinetti in piazza Roma a S. Venerina. E’ quello con il vestito bianco.

Occorre partire dall’importanza che assunse...

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Ricordo di un evento: il poeta Angelo Scandurra e la poesia di Ludovico Anastasi

LE ODI

INTERVISTE E REPORTAGE

Servizio di Maria Cristina Torrisi

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Giuseppe Garibaldi visto da vicino con lo sguardo di una donna

Aleksandra Toliverova

Recensioni

A cura di Giovanni Vecchio

La scrittrice russa Aleksandra Toliverova incontra Garibaldi a Caprera nel 1872.

Giuseppe Garibaldi, quale co-protagonista dell’unificazione dell’Italia, è una figura di cui la storiografia si è ampiamente occupata.

Garibaldi a Caprera

Garibaldi a Caprera

Uomo scomodo od utile, a seconda delle circostanze, personaggio controverso, ma inevitabilmente dentro i fatti con il piglio dell’uomo d’azione che non ama gli assemblearismi e le sottili azioni diplomatiche, sempre pronto a mettersi all’opera per la libertà, a favore degli oppressi e con una visione radicale e vagamente umanitaria e repubblicana...

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“Cristalli, oli essenziali e fiori di Bach: percorsi di benessere” di Federica Zanca

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Salute e Benessere
A cura di Sara Trevisan

Federica Zanca ci parla di Arte. Se è vero che l’Arte, quella autentica e capace di raggiunge il cuore delle persone, esprime se stessa per fini altissimi attraverso un’opera creativa e bella, grazie al sapiente utilizzo degli strumenti, dell’abilità e della sensibilità dell’artista, la pratica terapeutica della Zanca non può che essere interpretata come Arte.

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I suoi strumenti, e ce ne parla molto bene abbracciando diversi punti di vista (da quello tecnico a quello psicologico-emozionale) sono molteplici e ciascuno di essi trova la sua efficacia all’interno del disegno terapeutico immaginato da Zanca per la buona riuscita della seduta...

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LA CORRISPONDENZA SEGRETA NEL PERIODO BELLICO

COLLEZIONISMO

Servizio di Maria Cristina Torrisi

Collezione privata del prof. Domenico Torrisi

 

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