AD ACIREALE LA MOSTRA “SEGNALI DEL VISIBILE”

Arte
A cura di R.B.

2016-05-23 08.58.22

“Segnali del visibile” è il titolo della mostra bipersonale, a cura di Piero Zuccaro, dello scultore Ezio Cicciarella e del pittore Corrado Iozzia.

pietra pece 2014

Inaugurata nella Galleria Art’è di Acireale lo scorso 21 maggio 2016, per la direzione generale di Maurizio D”Agata e per quella artistica di Calusca, la mostra, che presenta 12 opere inedite e recenti di entrambi gli artisti siciliani, rimarrà aperta sino al 24 giugno ed è visitabile nei giorni: lunedì | sabato 10,00 / 13,00 e 16,30 / 20,30 | chiuso festivi | Ingresso libero.

Dal testo in catalogo di Piero Zuccaro, ecco la critica su Ezio Cicciarella:

[…] Il procedimento del suo lavoro apparentemente è semplice: Parte dall’osservazione di un blocco di pietra e da quella forma naturale riceve lo stimolo che lo conduce ad una nuova invenzione formale. Non esistono concetti in partenza, l’incontro è amoroso tra la pietra e l’occhio dello scultore le cui mani compiono l’atto creativo.

Pietra pece 2015

In fondo, le parole che Cicciarella adopera per parlare del suo procedere sono tutte legate al gesto dello sfioramento, della carezza, della leggera pressione, ora su un punto, ora nel punto opposto, azione e contrazione. La scultura di Ezio è una scultura di senso, come di un abbraccio. Due nature compongono le sue superfici, una primordiale, l’altra dell’umano, come di garza che accoglie. Possiamo osservare queste due nature che convivono e che si aiutano nel rapporto amoroso, ora tenero, ora possessivo, quasi un legame morboso che può diventare violenza trattenuta. I due elementi che percepisco, rivelano la natura di Ezio, ora incantata, ora nervosa.

Le fasce non ci danno un racconto, sono segni che si appropriano di spazio e che cercano di ricreare spazio, pur nell’impossibilità di estendersi oltre il perimetro finito della pietra. Eppure, scivolando con l’occhio attento sulla superficie della pietra, una storia ci viene sussurrata, una presenza, rivelata da un respiro che troviamo nelle zone più levigate, dove la luce scivola o vibra facendoci avvertire che qualcosa è trattenuto. Per amore o per possessività?

La materia in queste opere è stupenda sia che l’artista usi la pietra pece del ragusano, sia che utilizzi la pietra bianca o rosa di Comiso. Il suo lavoro si dà come scultura astratta, ma ad una più attenta visione non possiamo non avvertire l’organicità della terra con le sue pulsazioni, forme, colori e odori.

Trattenere la vita con la forza di una pelle di pietra, delicatamente avvolgente e inamovibile. Forza che trattiene e che lascia affiorare un respiro,  che cede ad un desiderio di bellezza. Un giro, due giri e un altro ancora; ritmo sostenuto del tessere, volontà del trattenere.

Il dialogo continua… […]

Nel catalogo di Piero Zuccaro dedicato alla ricerca di Corrado Iozzia:

[…] Lo sforzo di Corrado di ragionare sull’immagine è notevole, soprattutto nell’individuare una propria via sensibile che inglobi gli esempi alti, visti, studiati e assorbiti fin qui. Il dialogo con il lavoro è sempre un’altalena dolorosa che l’osservatore esterno neanche immagina e forse è anche giusto che rimanga ignaro dagli sbalzi di umore, delle tante sigarette fumate e spezzate e anche dalle timide felicità apparse improvvisamente, però così deboli e già sparite nel momento della condivisione.

9 Tiranti 2016 pastello a olio e vernice su legno cm 45x120

8 - Frame 23.7.71 2013 acrilico su legno 120x50

In questi anni ho visto lavorare Corrado con concentrata intensità, ma la cosa che mi ha più colpito nella sua persona è la presenza di una certa genuinità e ingenuità,  forse indispensabili per captare quello che il lavoro e lo spirito del profondo suggerisce.

Il fare tecnico, quindi, è fondamentale nell’opera di Corrado, la sua manualità è parte integrante del lavoro prodotto e oggi, le sue immagini, entrano in una fase di matura intensità. Le impronte di figure come sinopie e le magnifiche Fiat 500 aggredite da segni, graffi e velature timide, lasciano adesso il passo agli “Intrecci” di aria metafisica.

Gli intrecci sono l’ultimo ciclo della produzione, dove  tecnica e rigore formale raggiungono un ottimo equilibrio. Il soggetto in questione ci ricorda la suggestione metafisica dell’opera di Domenico Gnoli, quel confine del particolare che racchiude l’infinito. Ad alcune trame rigide, gli intrecci ultimi, ripropongono quel dialogo muto di Corrado con la superficie; un occhio che scorre attento sugli intrecci di una tessitura e scopre, non solo la geometria, che non è mai uguale, ma anche variazioni cromatiche, interferenze di colpi di luce. “Figura che danza” è uno degli ultimi soggetti studiati dall’artista, dove il corpo bloccato in aria come in una istantanea, viene trasfigurato da un flash di luce che ne parcellizza la forma. Il soggetto è assorbito dallo spazio e la figura appare come un fiore che si libera in miriadi di particelle cromatiche che ridisegnano lo spazio. Un mondo, insomma, che si svela sotto il suo sguardo e per conseguenza al nostro, come sospensione metafisica. […]

Gli artisti

Ezio Cicciarella

Nasce a Vittoria (RG) il 22 Settembre 1976

Più che i banchi di scuola, da ragazzo lo attirano gli spazi aperti, il cantiere con gli attrezzi e i materiali adoperati dal padre artigiano. S’interessa precocemente soprattutto di tecniche edilizie, di restauro, di lavori da scalpellino e d’intarsio. Maturando, cresce anche la brama di conoscenza, d’incontri e di esperienze, tale da indurlo a continui viaggi e soggiorni sia in Italia che all’estero. Ma, insoddisfatto ed inquieto, è sempre in cerca del quid che lo gratifichi e realizzi compiutamente; intorno al 2001 inizia così ad eseguire le sue prime sculture, non ancora cosciente d’avere scoperto la musa donatrice di senso. Nel 2008 la svolta decisiva: fra molte difficoltà, decide di avviare un suo laboratorio nel centro storico di Vittoria per dedicarsi interamente all’arte, dalla cui fascinazione è ormai soggiogato. Inizia da allora a produrre un’ampia serie di opere, elaborando un suo linguaggio autonomo ed affinando costantemente la tecnica. Intanto legge, discute di arte ed estende il circuito delle sue relazioni, entrando in contatto con personaggi del calibro di Franco Sarnari e Vittorio Sgarbi; un lungo e impegnativo percorso coronato dalla partecipazione alla Biennale di Venezia 2011. Nello stesso anno allestisce anche uno spazio espositivo in via Cavour, a pochi passi dal laboratorio dove continua a realizzare le sue opere.

Corrado Iozzia

Vivo e lavoro a Scicli (RG) dove sono nato il 05/06/1971

Il mio percorso formativo e professionale inizia nel 1992 a Firenze, dove da prima frequento la Scuola Libera del Nudo all’Accademia delle Belle Arti e poi l’Università Internazionale dell’Arte – Corso di Specializzazione in “Conservazione e Teoria del restauro delle opere d’arte, settore tele, tavole e affreschi”.  Tra le attività di quegli anni, la collaborazione più importante è quella con Daniele Rossi. Nel 2007 mi trasferisco a Manhattan (NY), per la progettazione ed esecuzione di allestimenti d’interni. Rientro in Italia con la volontà di dedicarmi alla ricerca pittorica e inizio a sperimentare i colori acrilici su tavola, partendo da immagini tratte dai Supereroi, che nel 2009 presento in una prima esposizione personale. Nel 2010 entro a far parte del nascente Gruppo Asterisco* e partecipo ad alcuni progetti collettivi: Integrazione per identitàDiversità per identitàCaravaggio Contemporaneo. Il confronto e l’evoluzione dei linguaggi pittorici fanno maturare, all’interno del Gruppo Asterisco*, progetti espositivi più specifici con alcuni artisti: nel 2011 pesoSOSpeso. Cicciarella / Iozzia / Rinzivillo (Barone / Iozzia / Viola) e nel 2014 una  Bi-Personale Ezio Cicciarella, che darà poi vita nel 2015 al progetto Segni Duo. Sempre nel 2015, in occasione dell’Expo di Milano vengo selezionato per partecipare alla prima edizione di Expoarteitaliana, a cura di Vittorio Sgarbi. Tra il 2012 e il 2013 espongo le mie opere in due ambienti internazionali: Corrado Iozzia – In Proccess, Dawn Breeze Studio, Hudson (NY) e Settimana Italiane, Gallery Quirinus / Maecenas Italy Art, Koping (Svezia).

Oggi l’osservazione e la vicinanza ad artisti come Puglisi, Rinzivillo, Sarnari e Zuccaro  mi conduce a sondare i confini e gli equilibri tra la forma e la materia.