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Recensioni /Eventi: La prima notte del Giudizio
A cura di Vittorio De Agrò

Il biglietto d’acquistare per “La prima notte del Giudizio” è: Di Pomeriggio (Con Riserva).

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“La prima notte del giudizio” è un film del 2018 diretto da Gerard McMurray, scritto da James DeMonaco, con : Y’Lan Noel, Lex Scott Davis, Marisa Tomei, Joivan Wade, Luna Lauren Velez, Melonie Diaz, Patch Darragh, Mo McRae, Steve Harris, Maria Rivera

Sinossi:
Dietro ogni tradizione si cela una rivoluzione. Dopo l’Independence Day, assisti alla nascita dell’annuale “Sfogo”, le 12 ore prive di regole. Benvenuti nel movimento che ha inizio come un semplice esperimento: La prima notte del giudizio.

Per abbassare il tasso di criminalità sotto l’1 percento per il resto dell’anno, i Nuovi Padri Fondatori d’America (NFFA) sperimentano una teoria sociologica che dà libero sfogo all’aggressione per la durata di una notte in una comunità isolata. Quando però la violenza degli oppressori incontra la rabbia degli emarginati, il contagio esploderà dai confini periferici della città espandendosi per tutta la nazione.

Recensione:
Lo scrittore inglese Anthony Burgess sosteneva che “Violenza genera Violenza” e molti di noi, sulla carta, sottoscriverebbero questa saggia quanto semplice frase.
Ma se poi accendiamo una TV, entriamo in un qualsiasi social network o giriamo per strada non possiamo non notare come oggi nella nostra società il livello di violenza fisica ed aggressività verbale abbiano raggiunti livelli inimmaginabili eppure accettati e vissuti come normale dialettica..
Da quando la crisi economica è diventata una condizione “naturale” e non più una situazione emergenziale, assistiamo nell’animo e cuore dell’opinione pubblica in una costante e preoccupante diminuzione di ogni freno inibitore e senso civico.
I sentimenti di rabbia, invida, gelosia e cattiveria si sono diffusi come una nuova peste rendendo problematica se non impossibile qualsiasi tipo di convivenza e tolleranza.
Che cosa può fare un governo per porre rimedio a questa escalation di violenza, odio e paura?
Un governo illuminato dovrebbe ovviamente attuare delle politiche economiche, sociali tese a sostenere i ceti meno abbienti e riducendo il progressivo aumento della povertà anche nella cosiddetta “classe media”.
Oggi invece le nuove forze politiche “cavalcano” questa crisi morale ed economica illudendosi che possano essere la scorciatoia per conquistare il potere
Come spesso accade la Settima Arte anticipa la realtà, mostrando in che modo società e soprattutto la classe politica si evolvano in negativo .
La fortunata saga dello “Lo Sfogo”, iniziata nel 2013 ed ambientata negli Stati Uniti in un futuro non troppo lontano , è uno degli esempi più eclatanti e convincenti di questa tendenza, a livello creativo , commerciale oltre che sociologico
Una saga costruita su un’idea semplice quanto inquietante:
Lo Stato consente al cittadino, una volta l’anno, di poter compiere “legalmente” qualsiasi tipo di violenza ed efferatezza in nome della “Purificazione nazionale”
“La prima notte del giudizio” è cronologicamente il quarto episodio della saga, ma sul piano narrativo racconta la genesi dello “Sfogo” e come essa fu sancita dai Nuovi Padri Fondatori, una volta saliti al potere, dopo una grave e drammatica crisi economica e sociale che colpì l’America.
Una scelta controcorrente, rischiosa, discutibile, ma che per i Nuovi Padri Fondatori doveva essere la base necessaria nel consentire l’agognata rinascita degli Stati Uniti.
“La prima notte del giudizio” mostra allo spettatore come fu scelta, come cavia, un povero quartiere di New York, e come gli stessi abitanti furono ridotto a “topi da laboratorio”. Quest’ultimi “colpevoli” solamente di vivere al di sotto della soglia della povertà ed abbandonati dal governo centrale.
“La Prima notte del giudizio” nato come un esperimento scientifico studiato scrupolosamente quanto ingenuamente dalla valente scienziata (Marisa Tomei), rivelandosi, ben presto , fatale per la stessa donna.
“La prima notte del giudizio” vuole evidenziare e denunciare con forza come l’attuale classe politica non esiti a manipolare, influenzare con qualsiasi mezzo, l’opinione pubblica. E pur di raggiungere l’obiettivo prefissato possa macchiarsi le mani di sangue innocente, compiendo crimini inauditi.
“La prima notte del giudizio” è nel complesso un “prequel” di buona fattura capace di conquistare ed avvolgere lo spettatore dentro una storia amara, angosciante e violenta.
La prima parte risulta narrativamente più valida, efficace e coinvolgente avendo posto l’accento sull’aspetto politico e sociale della storia.
La seconda parte invece appare più debole e prevedibile, dando spazio più all’azione ed agli scontri di strada, ormai un “must” per questa saga.
Sarebbe stato auspicabile a livello narrativo ed emozionale un utilizzo maggiore e più approfondito del personaggio interpretato da Marisa Tomei, rispetto al frettoloso modo in cui è stato “liquidato”.
L’intero cast merita complessivamente un sincero plauso per il lavoro svolto, contribuendo nei rispettivi ruoli a rendere l’intreccio credibile ed avvincente.
“La prima notte del giudizio” è una pellicola letteralmente “politicamente scorretta”, ma che alla fine di ogni episodio trasmette allo spettatore l’idea oltre che speranza che una società migliore e senza violenza possa comunque esistere.

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