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CINEMA

A cura di Ambra Azzolini

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Agguerrita, vendicativa, manipolatrice. Questa è Jennifer Lawrence nel nuovo film diretto da Francis Lawrence “Red Sparrow”.
Da giovane promessa della danza, Dominika Egorova (Jennifer Lawrence) si trasforma in una spia segreta addestrata a dovere per la sua missione.
Privata di tutto quello che si era costruita e della sua passione, diventa una pedina ( almeno è quello che crediamo) del governo russo.
Da vittima lanciata in pasto ai pescecani, Dominika dimostrerà di saper domare anche il più pericoloso dei nemici.
E così che la Lawrence veste i panni (spesso nemmeno quelli) di una donna che non si lascia scalfire facilemnte. Una donna che non si lascia abbattere dalle difficoltà o dalle minacce. Una donna che vede al di là delle cose. Un’abile spia russa che userà la sua sessualità come un’arma in questo spietato thriller.
In un racconto di spionaggio russo ambientato negli anni ’50 e ’60, Red Sparrow esplora le viscerali relazioni tra Usa e Russia sulla scia delle elezioni presidenziali, dove non esistono buoni o cattivi, bene o male, tutto fa parte dello stesso sistema. E Dominika Egorova è una pedina di quel sistema corrotto e userà tutte le armi in suo potere pur di raggiungere il suo obiettivo.
E così l’atmosfera di disagio, di oppressione, di un mondo disperato si ripropongono nuovamente in Red Sparrow, come fu in “The Hunger Games” pellicola sempre di Francis Lawrence, con protagonista Jennifer Lawrence.
Basato sull’omonimo romanzo di Jason Matthews, ex agente della CIA, la storia viene portata sul grande schermo con una grande abilità tecnica e narrativa adottata dal regista, che alterna momenti di cruda violenza a momenti di pura dolcezza.
Questo perché Dominika Egorova non è solo una femme fatale pronta al combattimento, ma è anche una figlia premurosa, pronta a prendersi cura della madre malata. Inizialmente una ballerina di danza classica, Dominika vedrà la sua carriera infrangersi a causa di un incidente e, ad accorrere in suo aiuto, sarò lo zio (Mattias Schoenarts) membro di spicco dell’intelligence russa per offrirle una soluzione, l’unica più precisamente: diventare una Sparrow.
Così si ritroverà in una Sparrow School, dove gli studenti devono imparare l’arte della seduzione attraverso l’uso del corpo e della manipolazione e capire che il pericolo è sempre dietro l’angolo. La sua ancora di salvezza, sarà proprio la missione a lei affibbiata: quella di stringere amicizia con Nathaniel Nash (Joel Edgerton) agente americano della CIA per arrivare a scoprire quello che è il vero volto della talpa russa.

Tanti gli ingredienti che combaciano, dove ogni scena è definita da scambi di sguardi, occhiate severe e sussurri con altri che sbilanciano e lasciano spazio alla noia, ma compensati, allo stesso tempo, dal notevole talento non soltanto della protagonista, ma anche di attori del calibro di Jeremy Irons (nei panni del generale russo) in questo thriller sanguinario perlopiù soddisfacente.

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