APPUNTAMENTO AL CINEMA : ANOMALISA

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Recensioni ed Eventi / Cinema

A cura di Vania Amitrano

Sono pupazzi ma sembrano attori veri che rappresentano una storia semplice ma allucinante. Questo è Anomalisa, il film animato per adulti di Charlie Kaufman (Se mi lasci ti cancello) nominato agli Oscar 2016, tutto giocato tra finzione palese e ricerca di uno schietto realismo.

Anomalisa è un film interamente realizzato in stop-motion, una tecnica semplice e antica quanto lunga e laboriosa da mettere in atto, recentemente adottata con successo anche da Tim Burton. In sostanza ogni movimento dei personaggi-pupazzi del film viene non filmato ma fotografato, i fotogrammi messi insieme in sequenza danno poi origine alle azioni in movimento. Per realizzare alcune scene di questo film ci sono voluti quasi sei mesi, ma alla fine il lavoro è stato premiato: Anomalisa è il primo film per adulti nominato agli Oscar tra i miglior lungometraggi animati.

Nel film Michael Stone è uno scrittore motivazionale di successo in viaggio verso Cicinnati dove sta per tenere una conferenza sul suo ultimo libro, Come posso aiutarti ad aiutarli?. A Cincinnati alloggia da solo all’albergo Fregoli e, dopo una breve e laconica telefonata alla moglie e al figlio, decide di contattare Bella, sua ex di 11 anni prima. Bella, che era stata abbandonata da Michael improvvisamente e senza una ragione, inizialmente è riluttante, ma poi accetta di incontrarsi con lui al bar dell’albergo. Michael le confessa il suo profondo disagio esistenziale e il suo stato di confusione interiore. Di fronte ad un uomo completamente concentrato su stesso e incapace di comunicare la donna fugge via. Michael resta di nuovo solo ma la voce di una donna nel corridoio dell’albergo per un attimo rompe il suo stato di alienazione e sembra offrirgli una via d’uscita ai suoi problemi.

Anomalisa è un film dalle eccellenti potenzialità sia come regia che come sceneggiatura, ma alla fine nel contenuto lascia molto a desiderare. Il gioco tra finzione e realtà cattura l’attenzione dello spettatore ed esprime bene lo stato confusionale in cui si trova il protagonista. Tuttavia il grande tema del disagio esistenziale si riduce ad una banale avventura extraconiugale tra uno scrittore di fama e una telefonista semplice e un po’ ingenua e non risolve nulla né dal punto di vista della narrazione né dal punto di vista del significato che la storia riesce a trasmettere.

Il racconto non offre alcuna svolta significativa nella storia del protagonista e non realizza in lui un percorso di significativo cambiamento in nessun senso. Michael rimane nel suo mondo isolato, sospeso e un po’ delirante e noi siamo solo stati spettatori per 90’ minuti di un frammento della sua storia. I pupazzi in movimento, l’ambiente in cui questi si muovono (l’hotel in cui Michael alloggia, il Frigoli, porta il nome della sindrome psichiatrica da cui è affetto) e le sole tre voci dei doppiatori del film rappresentano niente più che una eccellente metafora dello stato confusionale del protagonista. Anomalisa è dunque un esercizio di stile ben riuscito ma assolutamente privo di sostanza.