Le Odi

LE ODI

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LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

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LO SPECCHIO

Mi ritorna una immagine straniera: le fiato sopra, faccio una x per cancellarla. Lei, caparbia, resta: piu’ annoiata, immusonita, quasi offesa dal mio far finta di non conoscerla. Apro l’acqua calda per appannarla: il vapore condensa e cola, fa lacrime in riga dritta. Cosi’ riappare la mia faccia: segno una virgola…e’ gia’ cancellata.

UN AMORE

Ti porterei nel cuore di un malinteso perche’ mai si chiami caso, fortuito incontro, ma richiamo, distesa eco dalle grotte dell’universo piu’ remoto. Col consenso degli Dei, un bacio sigillato dal mistero.

DI NOSTRA FINE

Avra’ pure un suo felice peso, leggero, senza tornaconto, qualcosa di umano, anche per difetto, in senso buono, come lo stizzito viso di un bambino per un gioco perso: nulla di ...

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LE ODI

LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

E poi mi si dice che rifugiarsi nei ricordi fa grave danno, allo slancio di vita supremo vulnus, caduta in stile bimbo. Potessi in batter d’occhio srotolarmi al primo anno, schizzerei l’amaro succo.

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INCONTRO

E forse fu per quelle combinazioni strane chiamate destini per nostro antico vezzo di mettere alla pari banalita’ e straordinari eventi. E in mezzo i dolori, i rancori, le riaffioranti perdute tenerezze. E i nostri sguardi a fantasticare chissa’ quali nuovi appuntamenti, tanto per non smentire il linguaggio dei corpi e, delle anime, le segrete stanze.

A DISPETTO

Nel mio incapace assoluto essere pragmatico, mi confeziono per puntiglio, (a prescindere da cio’ che valgo: un meno zero), le smorfiette del mio bimbo che mi conducono al sorriso nonostan...

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LE ODI

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LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

DEDALO

Avvengono tumulti al cuore quando si percorrono strade amate, da tempo non percorse, dai tempi della nostra calda madre estate, di noi sollecita a ricomporre i cocci sparsi. Ed ora queste nuvole, il grigio rabbuiante quell’andito con gli stessi appagati fumatori intenti al gioco delle carte. Ed io, invisibile agli altrui sguardi, nonostante il cappello marrone a larghe falde, a perfezionare il mio masticar le ore.

TEMPO GRIGIO

Sembra quasi alla riscossa. Si beffa delle umane schermaglie, delle insolute faccende. Ghiaccia le grida dei rionali ambulanti, al tepore delle case li invita, i visi assonnati d’indolenza accarezza. Oh ben povera rivincita su resistenza gia’ ardua, sui riti assodati a spasso nei marciapiedi dell’anima.

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IL MIO CUORE

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LE ODI
A CURA DI LUDOVICO ANASTASI

TRAMONTO

Questo il mio vulcano, questo il mio mare, e i miei occhi alla sera distesi, in calma, alla notte vicina dopo l’affondo d’artigli al giorno cadente. Tutto verra’ confessato nei sogni: gli sguardi rubati e la donazione di essi, delle labbra i tremori nascosti, e l’eterno burrone sul ciglio del cuore.

LA CREPA

Questa memoria pretestuosa, atavica, che sale dal fondo della notte e mi riporta nelle praterie della prima infanzia, e non si lascia interrogare, mi disarciona dal mio esser giudice. E mi si fa compagna, mi seduce e mi vizia, come sposa predestinata da prima che io fossi.

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VITE

Sembra debba tornare lo scirocco, a scivolare sulle nostre vite, sui nostri umori, sulle fissate righe (che non sia mai che se ne esca fuori)...

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A cura di Ludovico Anastasi

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NEVE SULL’ETNA

Come non insuperbire per questa scena ad alta quota, agli Dei meraviglia e a me lusinga per non sentirmi in colpa nell’amare a fondo la mia terra nonostante i voltafaccia della vita?.

Imploro la misericordia di una nave che mi porti via da queste terre, verso lontane mete distanti dagli inverni e dalle pene, e con i cuori forti, solitari, senza storie d’amore da rimestare e le inesatte voglie ammutolite.

SINTESI INQUIETA

Quel foglio dal bianco irriverente, muto, che mette in soggezione per tutto l’oscuro dentro ristagnato. Spazientito, del nero inchiostro ora lo strazio attende. Ma ancor di piu’ dell’anima che chiama, chiama, e non si arrende.

GIOCO DI SGUARDI AL BAR

Ho perso il tempo, il passo, come in danza maciullata da bucate s...

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