INTESTINO TENUE E CRASSO: PATOLOGIE in chiave PSICOSOMATICA

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SALUTE E BENESSERE

A cura di Federica Zanca

L’intestino è la porzione del canale digerente che va dal piloro all’ano.
Si suddivide in intestino tenue e intestino crasso detto anche colon. Rappresenta la capacità di lasciar andare: ci sono cose buone che è meglio trattenere e altre che è, invece, meglio lasciar andare.

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I problemi all’intestino riguardano pertanto le paure di mancare o dar dispiacere, le convinzioni che portano a trattenere, alla ritenzione cioè costipazione e gas intestinali, la non accettazione o ribellione che fa buttar fuori tutto cioè diarrea e Morbo di Crohn. Ci si può sentire presi da una situazione e si manifesta con la diverticolite oppure si può incontrare la difficoltà a lasciar andare manifestantesi con il prurito anale.
INTESTINO TENUE
Situato doppo lo stomaco, si divide in duodeno, digiuno e ileo. Partecipa alla digestione e all’assorbimento intestinale grazie alle secrezioni biliari e pancreatiche che la penetrano e alla mucosa ricoperta di villi intestinali, i quali moltiplicano in modo esponenziale la superficie complessiva di scambio e assorbimento delle sostanze nutritive con sangue e linfa.
Glucosio, amminoacidi, acidi grassi a catena corta e glicerolo passano dal canale intestinale ai vasi sanguigni.
Acidi grassi a catena lunga e trigliceridi passano nei vasi linfatici.
I disturbi dell’intestino riguardano situazioni che non si possono accettare, che si rifiutano categoricamente (Morbo di Crohn), che rodono dentro (ulcera duodenale), che fanno vivere in una situazione di privazione (cancro).
L’ulcera all’intestino tenue è rabbia legata ad una situazione che non si riesce ad accettare, che rode e corrode dentro, che mantiene la persona in uno stato di privazione. Ad esempio, la difficoltà nel vedere una madre che deliberatamente si trascura perché ci si prenda cura di lei, un marito che si ubriaca, un figlio che ozia, insomma il vivere quotidianamente uno stato di privazione che porta rabbia e frustrazione.

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Il tumore all’intestino tenue è di solito collegato ad ansie molto amplificate per il denaro poiché è grazie ad esso che ci si mantiene e si sopravvive. Quindi la persona ha vissuto momenti di grande paura finanziariamente parlando.
Il dolore al duodeno riguarda emozioni legate ad una diminuzione di soldi che può essere indebitamento, alimenti da pagare, eredità. Si ha la paura di ritrovarsi in ristrettezze se ci si indebita per l’acquisto di un’auto, una casa o altro di notevole portata.
Il tumore all’ileo riguarda il sentirsi espropriati di ciò che è costato anni di sacrificio per possederlo.
Il Morbo di Crohn è delle persone che per sentirsi amate spesso si sentono obbligate a rispondere a ciò che i loro cari si aspettano da loro e quindi oscillano tra ribellione e sottomissione.
INTESTINO CRASSO o COLON
Tra il retto e l’intestino tenue, esso è il serbatoio in cui si accumulano residui, gli scarti del bolo alimentare. Riguarda la capacità di lasciar andare ciò che non serve più, che non è più necessario. Si respinge in toto senza discernimento; la manifestazione più chiara è la diarrea.
Le briglie aderenziali disturbano la libera mobilità dell’ansa intestinale e possono intralciare la regolare evacuazione.
Rappresentano il soggetto alle prese con principi e divieti che impediscono di lasciarsi andare a come lui stesso è.
L’arresto parziale o completo del transito intestinale per una torsione dell’intestino, per una briglia che ostacola il transito normale, un tumore, una diverticolite o altro causano appunto occlusione intestinale.

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Occorre innanzitutto capire la causa esatta e rivolgersi al medico di competenza, considerata l’importanza e la funzione essenziale di questa parte del corpo umano.

Poi a livello psico emotivo ci si può chiedere se ci si è sentiti bloccati in una situazione nella quale non si vedevano vie d’uscita, se ci si è sentiti falliti, se non ci si è più concessi il diritto di vivere.
Il sanguinamento fecale rappresenta, invece, un precedente conflitto di una certa portata con una figura famigliare.