PER IL QUARTO ANNIVERSARIO DEL SISMA CHE HA DEVASTATO L’AQUILA VI E’ ANCORA UN MURO DI SILENZIO.

“A distanza di quattro anni dal sisma, ci si chiede quali interventi significativi siano stati attuati per la popolazione.”

Era il 6 aprile del 2009 quando un terremoto di 6,2 gradi della scala Richter, alle 3.30, portò distruzione nella provincia dell’Aquila. Da allora sono trascorsi quattro anni e sono in molti oggi a imagespiangere familiari e amici, e a temere dinanzi al ricordo dei momenti di terrore che hanno portato morte in interi paesi. images (1)Quel giorno si contarono ben 309 vittime  e oltre 1500 feriti, ma a simboleggiare la tragedia furono Onna e la Casa dello Studente, interamente distrutte. La città e le 64 frazioni furono evacuati e le abitazioni ritenute inagibili. Il servizio di Protezione Civile, guidato dal sottosegretario Guido Bertolaso, si mosse tempestivamente dando anche ausilio alle migliaia di senzatetto che furono ospitati nelle tendopoli, negli alberghi o in case in affitto. La gente diede prova di coraggio, dignità e fede, così come affermato da Papa Benedetto XVI, giunto a visitare le aree colpite dal sisma.  A distanza di quattro anni dal terremoto, ci si chiede quali interventi significativi sono stati attuati per la popolazione. Di fatto, triste da ammettere, AQUILA-TERREMOTO-FIACCOLATA-21-170x90la Città appare oramai deserta, ancora c’è gente che non ha una casa, e la ricostruzione del centro storico sembrerebbe essere divenuta un’utopia visto la mancanza di fondi. Molti hanno lasciato la Città, credendo forse che mai più sarà realizzabile un piano di recupero definitivo per il capoluogo abruzzese e per non vivere in un contesto fatto di macerie. La solidarietà si è comunque vista dalla fiaccolata che, nella notte tra venerdì e sabato, ha visto partecipare più di diecimila persone che, in silenzio, per le vie dell’Aquila hanno voluto perpetuare una memoria che non può cadere nell’oblio.

Maria Cristina Torrisi