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Le Odi: La sorgente Asciatizza

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Le Odi

A cura di Gianfranco Caputo Bisanzio

 

Com’era bella la fresca sorgente

dove s’andava a risciacquare i panni,

lembi d’un tempo a cui torna la mente

tra le andate stagioni e i fertili anni.

 

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Venuste vesti al vespero ventoso

e il prato stesso udiva il canto in coro,

le tante aurore e l’esiguo riposo

dicono tutto del duro lavoro.

 

Il marito lontano forse ucciso,

ma un pensiero d’amore il cuor afferra

con il sapone tra le mani e il viso.

 

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Rimbombi tetri dell’orrenda guerra

eppure ancora oggi accenni un sorriso:

ogni donna è il fiore della terra.

 

 

 

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LE ODI

Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

NOTTE

E riesco finalmente a costruirle attorno un’arca amica nel navigarmi l’anima con la luna piena. Ah che audacia amarla in questa quiete periferica e la lussuria dei sogni che nelle case avanza copiosa di umori fra intrecciate braccia. Ah che bravi acrobati siamo di sopravvivenza.

DEL MIO SILENZIO INTIMO

Il silenzio seduce, ha labbra rosse non viste. Al buio passa le stanze, ne valuta i contorni, gli oggetti. E’ incline a scrutare gli angoli, i vari interstizi fra finestre e porte socchiuse. Invita a domande puntualmente inevase. E’ essenziale nel dare ferite. E’ il mio silenzio di insonore abitudini che sanno di morte.

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DI NOTTE, UN BALZO

Odo lontano un tuono messianico. Sa di buona novella, sollevando lo spirito in ombra...

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LE ODI

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LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

 

 

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Alla sorgente dell’anima, arrampicati ci parliamo a singhiozzo. Tassello dopo tassello della tua bellezza ho allestito il mosaico. S’apre improvviso lo sguardo sul mare aperto, immenso. Fulmineo e’ il tuffo nuotando da pazzo verso lo specchio d’acqua che di noi faccia un tutt’uno e tutto d’un fiato prima che il mare ingrossi, mi renda cieco.

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LE ODI

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LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

IMPROVVISO VENTO

Lascio cadere il fatto. Mi suona strano di Maggio il soprassalto. A stento giro il viso e piano tendo l’orecchio. E’ tutto un sospiro all’indietro, un risucchio nella lontananza quando di me faceva testimonianza un vento freddo.

Resto nel sottobosco incapace anche a cambiare il nascosto corso degli eventi. Penseranno gli intelligenti globuli del sangue caldo nelle vene a limitare i danni, ma a mio inganno. Con stanca diffidenza lancio una occhiata alla sapienza accatastata in libri, all’angolo del muro. Sorseggio un caffe’ riscaldato cedendo al fumo della sigaretta. Di piu’ cedo alla carezza del mio bimbo: vorrei portarlo a mare, ma volge a nuvolo e tira vento.

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SCAPPATOIA

E quando al di la’ del muro lavico, del collegio dei gesui...

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LE ODI

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LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

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LO SPECCHIO

Mi ritorna una immagine straniera: le fiato sopra, faccio una x per cancellarla. Lei, caparbia, resta: piu’ annoiata, immusonita, quasi offesa dal mio far finta di non conoscerla. Apro l’acqua calda per appannarla: il vapore condensa e cola, fa lacrime in riga dritta. Cosi’ riappare la mia faccia: segno una virgola…e’ gia’ cancellata.

UN AMORE

Ti porterei nel cuore di un malinteso perche’ mai si chiami caso, fortuito incontro, ma richiamo, distesa eco dalle grotte dell’universo piu’ remoto. Col consenso degli Dei, un bacio sigillato dal mistero.

DI NOSTRA FINE

Avra’ pure un suo felice peso, leggero, senza tornaconto, qualcosa di umano, anche per difetto, in senso buono, come lo stizzito viso di un bambino per un gioco perso: nulla di ...

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