VIOLENZA DOMESTICA E GESTIONE DELLE EMOZIONI AL CIRCOLO BOHEMIEN

20170316_185955

CIRCOLO BOHEMIEN

A cura di Anna Pennisi

Foto di Alfio Trovato

IL VIDEO

20170316_174607

 

Violenza sulle donne, violenza di genere, violenza domestica, alcuni epiteti per la violenza più vile ed aberrante, divenuta oggi uno dei fenomeni più subdoli da contrastare. Questo il coraggioso tema scelto ieri pomeriggio ad Acireale dal Circolo Bohémien. L’associazione, ospite della Casa del Volontariato di via Aranci, grazie al dottor Salvo Raffa, ha deciso di parlare di un argomento delicato e di rompere i tabù, il silenzio e le ipocrisie sociali che ruotano attorno a questi temi.

Gli intervenuti alla conferenza non hanno potuto fare a meno di notare che l’appuntamento di ieri del circolo non era la solita conferenza. I relatori hanno deciso di unire le loro forze fattivamente e diventare un “team anti- violenza”, apportando alla causa le proprie competenze e capacità personali e professionali. La maglietta “IO NON ALZO LE MANI”, indossata ieri sera, ne è sicuramente l’emblema, come ha brillantemente spiegato ai presenti la dott.ssa Maria Cristina Torrisi, giornalista ed editore della rivista “Nuove Edizioni Bohémien”.

20170316_175255

20170316_175237

La psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Irene Fiorini ci ha fatto entrare nelle dinamiche psicologiche di chi subisce e di chi abusa. La disparità di potere all’ interno della coppia è sicuramente uno dei fattori determinanti, la vittima ad un certo punto non può e non sa più difendersi. La violenza più subdola e più difficile da riconoscere è quella psicologica. La donna dubita di se stessa e del proprio valore, è insicura, vive nella paura e la sua mente è manipolata da un uomo senza scrupoli. Il suo aguzzino controlla ogni cosa. Ma spesso la vittima crede che la colpa sia la sua. Inizialmente non può credere che stia accadendo, poi, nel flebile tentativo di difesa, scivola nella depressione. I fattori sociali oggi ancora purtroppo la fanno da padrone. Il mondo intorno sembra giudicarle, come se avessero provocato loro stesse l’ira del proprio compagno e quella sia la giusta punizione. Queste donne non riescono facilmente ad uscire da una dipendenza emotiva vera e propria, causata da una perversione relazionale. E’ un circolo vizioso.

La dott.ssa Eleonora Nicotra, avvocato, ci illustra brevemente quali siano i riferimenti legislativi e legali. Prima di qualunque denuncia però, bisogna mettere in sicurezza la donna ed i suoi figli, perché purtroppo proprio gli ammonimenti o le misure coercitive possono scatenare gli attacchi più vili. Sarebbe auspicabile un lavoro in rete, così come fanno già i centri anti-violenza. L’avvocato e lo psicologo, lavorando in team, possono gestire le situazioni nel modo più corretto possibile.

20170316_175607

“Fare gruppo” è proprio quello di cui ha parlato il dottor Francesco Occhipinti, esperto in difesa personale. La presa di coscienza del proprio valore, la capacità di aprirsi con gli altri, il volersi bene, l’autostima stanno alla base della ripartenza. E sentirsi anche fisicamente in grado di difendersi ci aiuta a sentirci bene. Ad essere felici.

Sicuramente la strada da fare è ancora tanta, l’educazione al rispetto dovrebbe partire dalle scuole, luogo deputato alla costruzione di una società più giusta.

20170316_175815

20170316_185955

Parlare di questi argomenti aiuta tutti a prendere coscienza e non se ne parla mai abbastanza. Alziamo la testa e diciamo di no alla violenza. Basta nascondere la testa sotto la sabbia, basta girarsi dall’altra parte.

Aiutiamole, aiutiamoci.