PRESENTATO L’UNICUM 2021, L’EDIZIONE SPECIALE DI NUOVE EDIZIONE BOHEMIEN

Recensioni ed Eventi/Unicum 2021

A cura di Redazione Bohémien

VIDEO COPERTINE

La Rivista Nuove Edizioni Bohémien anche quest’anno ha rinnovato l’atteso appuntamento riguardante la pubblicazione dell’Unicum 2021, l’Edizione Speciale di Natale online presentata ieri, 8 dicembre, nella sala Pinella Musumeci della Villa Belvedere di Acireale.

L’evento, condiviso dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Acireale, rappresentato dall’Assessore al ramo e vicesindaco dott.ssa Palmina Fraschilla, sempre sensibile alle tematiche sociali e culturali, ha visto inoltre la presenza dell’Assessore alla Cultura, dott. Fabio Manciagli, che ha applaudito all’iniziativa.

WhatsApp Image 2021-12-08 at 19.42.48

Momenti di emozione hanno unito la redazione di questa Rivista che, nata nel 2004 in versione cartacea, annovera firme di liberi professionisti che scrivono per diletto, per rendere manifesto l’amore per Arte e Cultura, così come ricordato dall’Editore e Direttore del periodico, la giornalista e scrittrice Maria Cristina Torrisi.

Moltissimi articoli inediti tra le pagine colorate e pregne dei decori natalizi hanno inoltre animato un video che ha riportato le copertine degli interventi proposti. Diversi gli argomenti all’interno delle rubriche e tanti nuovi ingressi ad appoggiare questa realtà molto seguita.

WhatsApp Image 2021-12-08 at 19.42.35

Interventi molto sentiti sono stati quelli del caporedattore prof. Antonino Leotta, che si è soffermato a parlare dell’operato dei “Bohémiens” come mezzo di espressione; del componente di redazione Enzo Coniglio, il quale ha parlare di questa realtà che “unisce”, e della prof.ssa Graziano, che ha dato  testimonianza dei suoi articoli nella rubrica Memorie.

WhatsApp Image 2021-12-08 at 19.42.54

Arte, Cultura, Attualità, Memorie, Collezionismo e Libera Informazione. Questi i temi trattati nella Rivista, all’interno della quale il Premio di poesia Bohémien “Ricordando Alberto”.

Ancora grande emozione quando la mamma di Alberto Rapisarda, Teresa Maccarrone, ha ricordato il figlio, amato da tutti, e quando il poeta Giovanni Grasso ha declamato una sua poesia in vernacolo per ricordare la figura di Alberto.

In seno all’evento, legato alla presentazione dell’Unicum, sono stati premiati i tre classificati dalla giuria composta (in ordine alfabetico) da Sara D’Angelo, Caterina La Rosa La Rocca, Antonino Leotta (caporedattore del periodico), Teresa Maccarrone (mamma di Alberto) e Alba Maria Massimino (direzione artistica).

WhatsApp Image 2021-12-08 at 19.42.55

WhatsApp Image 2021-12-08 at 19.42.49 (1)

WhatsApp Image 2021-12-08 at 19.42.54 (2)

WhatsApp Image 2021-12-08 at 19.42.51

Riguardo alla classifica:

POESIA PRIMA CLASSIFICATA: “Oltre” di Daniela Trovato

POESIA SECONDA CLASSIFICATA: “Su quel porticciolo” di Graziella Torrisi

POESIA TERZA CLASSIFICATA: “Angoscia” di Maria Bella Calabretta.

Agli autori è stata consegnata una pergamena ricordo.

LE POESIE

Oltre

di Daniela Trovato

Non cercarmi

durante le sere del gelido inverno,

non cercarmi

nel chiassoso mercato tra aromi e colori.

Non cercarmi

seguendo l’intenso profumo di zagare in fiore

e di ginestre, nelle laviche terre.

Non cercarmi

nell’alba che timida riflette le sue tinte rosate.

E non farlo

mentre il cielo si tinge di fuoco all’imbrunire

e si immerge giocoso nell’amplesso col mare.

Non mi troverai.

Son distante dal mondo che gira

sono etereo vapore, nebbia fumosa

che tutto nasconde e distorce.

Sono lì, oltre la siepe spinosa,

oltre quello steccato tarlato e cadente.

Ho lasciato sepolti i miei sogni

dentro i cassetti di un vecchio comò,

 tra candidi lini

di ricami adornati e orli frangiati,

tra avite ricchezze e silenziosi diari.

Ho lasciato spaiate le scarpe

e polvere sul mio pianoforte

cumulata tra i tasti pigiati ogni giorno.

Non cercarmi

non farlo

non devi.

È lento quel tempo che scorre,

e di me nel ricordo

un sorriso sarà.

Motivazione

A cura di Antonino Leotta

Non c’è più una persona nella propria vita.

E’ angosciante  constatare  che ha lasciato una traccia indelebile nei ricordi “sepolti nei cassetti di un vecchio comò”.  Nelle “scarpe spaiate”.  E persino nella polvere sui tasti di un pianoforte  “pigiati ogni giorno”.

Perciò l’invito, certamente amaro, ma deciso e inoppugnabile:  “Non cercarmi”. Né all’alba, né a sera. O in qualsiasi luogo frequentato insieme.

“Non mi troverai”.  Sono andato oltre la siepe, oltre lo steccato.

Scorono i versi del ricordo tra aromi e colori, tra profumi di zagare e ginestre,  mentre il cielo consuma il suo amplesso col mare.

Rimane  solo un ricordo nel lento scorrere del tempo.

Una stupenda certezza: sarà sempre presente la persona assai cara con la perennità del suo sorriso.

I versi di Daniela Trovato usano poetiche librazioni,  convincenti ambientazioni e sguardi soavi su oggettistica che esprime sentimenti.

La pennellata conclusiva e risolutiva riempie il ricordo di una speranza che si fa certezza: un sorriso che mai sparirà.

Su quel porticciolo

 A cura di Graziella Torrisi

Su quel porticciolo,

si affacciano i gerani

tra le viuzze odoranti di brezza

e, timidi, stanno lì,

a guardare l’immensità.

Quanta gioia vi è intorno

a quel pescatore

che ritorna dal mare!

E saluta, saluta, senza stanchezza,

la Madonna del Faraglione!

Si muove la Vita  su quel porticciolo,

si assopiscono gli innamorati

fra scogli assolati

e, quando cala la sera,

luccicano i fari

sulle colline di Trezza

mentre la nostra “Muntagna”,

dall’imbrunire incupita,

veglia sui sognatori

evocando travagli e amori

di ninfe, ciclopi e pastori.

“Oh, Galatea,

sono madre di quella pietra

che il Ciclope scagliò. Aci, Aci!

Più non si destò,

dopo i baci

al chiaror di luna.

Pietoso, degli Dei, il cuore!

Per il tuo amore,

il pastorello trasformò

in piccolo fiume.

Quante lacrime scorrevano

con le sue acque,

le tue lacrime! Galatea,|

donando tanta forza,

fino alla foce nel mare di Trezza.”

E su quel porticciolo,

fra l’echeggiar dei Miti,

ritornano sempre gli innamorati

a contemplare la spuma di quel mare

e credere ancora nell’eterno Amore!

Motivazione

A cura di Antonino Leotta

Tra il mito e la realtà quotidiana passano le ore e i giorni su quel porticciolo e tra le vie di Trezza.

Come i gerani anche l’autrice si ferma a osservare momenti di vita:  dal pescatore che torna dal mare agli innamorati che si attardano sulla scogliera, dalla Madonnina sul faraglione alla collina di Trezza.

Su tutto domina l’immensità.

Poi, lo sguardo si stende su ninfe, ciclopi e pastori. Ed emerge  la triste storia di Aci e Galatea. Di quell’amore drammaticamente spezzato. Le lacrime della Ninfa si uniscono alle fresche acque del fiume che è un dono del cuore degli Dei a quella creatura disperata.

L’autrice, col suo volo poetico, ci conduce a leggere la vicenda,  tramandata da secoli, con gli occhi che contemplano ancora la spuma del mare che si forma ai bordi di quel porticciolo. E con il cuore che continua a credere nell’amore che si immerge nell’eternità.

ANGOSCIA

A cura di Maria Bella Calabretta

Notte insonne a vegliarti,

le preghiere strazianti

salgono a Dio

e scuotono le porte

del Paradiso!

Le ore passano scandite

dai tuoi lamenti!

Fuori impazza la festa,

inizia un nuovo anno…

sento spari, botti e

urla di gioia!

Vorrei urlare anch’io

ma di dolore,

mi trattengo e trasformo

la mia rabbia in preghiera!

<< Oh Dio, aiutami a capire

cosa posso fare per salvarlo,

oh Dio, ti offro la mia vita per la sua,

oh Dio, ho tanta fiducia in Te,

non è la prima volta che

mi regali mio figlio!>>

È l’alba,

sono ancora sulla sedia

tutta rattrappita,

sento una mano fredda e

bagnata che mi tocca…

<< Mamma, perché sei ancora

qui, vai a riposare!

Sto bene, perché non hai dormito?>>

Io non rispondo e

scappo via piangendo

ad inginocchiarmi

innanzi al Crocifisso…!

Motivazione

A cura di Caterina La Rosa

“Per il pathos che i versi comunicano in un drammatico crescendo di angoscia e disperazione. Per il riuscito contrasto tra la chiassosa baldoria del Capodanno, che impazza per le strade, e il tragico silenzio della casa, interrotto dall’ accorata preghiera della madre. Per il lento evolversi dell’ azione descritta, dal dramma al lieto fine. Il testo poetico si presenta come un breve racconto in versi, uno spaccato di dolore ma anche di fede, l’ attesa palpitante  di un miracolo, raccontato con un linguaggio semplice ed essenziale ma dal forte impatto emotivo.”

Chiamati a declamare le poesie sono stati: Antonino Leotta, Alfio Trovato e Caterina La Rosa.

WhatsApp Image 2021-12-08 at 19.41.56

WhatsApp Image 2021-12-08 at 19.41.55 (1)

WhatsApp Image 2021-12-08 at 19.41.56 (4)