AD ACIREALE PREMIATI I VINCITORI DI “RACCONTI DI DONNA”

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RECENSIONI ED EVENTI

A cura di Giusy Pagano

 

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Una serata che ha raccolto grandi encomi quella che ha visto la premiazione dei partecipanti al Concorso Letterario “Racconti di donna Antonella Calì”, svoltasi ieri nella sala Pinella Musumeci della Villa Belvedere di Acireale, e dedicato quest’anno a Giovanna Zizzo ed a Vera Squadrito, le mamme di Laura e Giordana, vittime di femminicidio.

Quarto appuntamento con le donne che raccontano per passione e che, soprattutto, si raccontano, il Concorso, nato dall’idea dell’Associazione AciGaia, presieduta da Paolo Monaco, vice predidente e’ Marico’ Barbagallo, ha registrato i preziosi interventi della Zizzo e della Squadrito.

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A dare il via all’evento sono stati il giornalista Antonio Garozzo con Agata Spinto, i quali hanno presentato i componenti di giuria: Maria Cristina Torrisi (Presidente), Palmina Fraschilla, Valeria Musmeci, Riccardo Francaviglia.

Riguardo alle premiazioni, per la categoria giovanissime, si è aggiudicato il primo posto Laura Rocca con “Da grande voglio essere Donna”. Per la sezione poesia, Assunta Spedicato con “Ricomincio da me”. Chiamata a declamare la poesia è stata Maria Grazia Falsone. Per la categoria 16+ il primo posto è stato aggiudicato a Rita Maria Torrisi con “Storia di Anna”; il secondo a Irene Giuffrida con “Il funerale” ed i terzo a Erika Casali con “Inna”.

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Seguendo il tema del Concorso, racconti di donna ha rimandato alla riflessione del ricominciare, del ripartire e del coraggio di poterlo fare perché quello che appare come la fine spesso è solo un nuovo inizio. Così come si è più volte ribadito, infatti, durante il percorso della vita è naturale smarrire la strada e avere paura. Paura di sbagliare, di perdere, di soffrire, di ricominciare. La forza di ricominciare non ce la regala nessuno. La dobbiamo andare a prendere dall’interno. Ma non è mai tardi per essere ciò che si vuole essere. L’importante è decidere di riprendere in mano le redini e ripartire e crederci con forza, con coraggio.

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Momenti significativi anche quelli dedicati all’informazione sulla sindrome di Angelman (una malattia genetica rara, nella maggior parte dei casi non ereditaria, caratterizzata da un ritardo nello sviluppo e gravi danni neurologici. Colpisce un bimbo ogni 15.000 nati ed è la malattia “che non  fa parlare, che non fa dormire la notte, quella delle crisi epilettiche, quella della riabilitazione…”), attraverso la testimonianza di una mamma che ha il figlio affetto da questa patologia.

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LAURA E GIORDANA VIVONO