La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne commemorata al Circolo Bohemien

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Recensioni ed Eventi

A cura di Antonino Leotta

E’ strano un “amore” che genera morte. Decisamente patologico. Disumano.
Su questo tema ci siamo ritrovati ieri sera -ospiti di K-diem nei locali del Santonoceto di Acireale- a celebrare anche quest’anno la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.
Cristina Torrisi, responsabile del Circolo Bohemien che ha organizzato l’evento, ha accolto gli intervenuti ed ha, anzitutto, presentato un video da lei realizzato che, prendendo le mosse dall’ultimo femminicidio, ha aperto ad un’ampia riflessione sul problema. Il video si può vedere sul canale YouTube web TV “Interviste e Reportage” di Cristina Torrisi Nuove Edizioni Bohémien.

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Valentina Pulvirenti Vice Sindaco e Assessore P.I. e Politiche Giovanili ha rivolto un saluto evidenziando la sequenza di incontri che quest’anno hanno sentito più forte l’impegno per la celebrazione di questa giornata. Un auspicio per una più ampia e sentita responsabilizzazione.
Silvestro Lo Cascio, psicologo e psicoterapeuta del “Centro Paul Lemoine“, con estrema chiarezza ci ha tracciato una sorta di tortuoso itinerario che conduce una persona segnata da contorti tratti psicologici con sintomi preoccupanti, spesso quasi invisibili, verso comportamenti imprevedibili. Chi viene a trovarsi coinvolto in prima persona in queste situazioni o chi ne viene a conoscenza, deve, senza alcuna esitazione, fare scattare un allarme.

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Carmen Coco, docente e componente del Coordinamento Donne CGIL Catania, ha voluto farci partecipi della sua ricerca e dell’approfondimento di casi di donne in difficoltà nel nostro territorio nel quotidiano svolgersi di una vita di coppia. Ci ha fatto capire una gamma di violenze alle quali vengono sottoposte alcune donne per diversi anni e il tormento della ricerca di un aiuto che arriva difficilmente. Teniamo ben presente che esiste ed è ben diffusa anche una paurosa violenza nell’aspetto economico che deprime e immobilizza per anni una donna in un rapporto di coppia in crisi.
Nel prosieguo della serata, hanno trasmesso emozioni la testimonianza della Signora Antonia Panebianco e i versi di Maria Grazia Falsone e di Teresa Maccarrone.
È seguito un proficuo scambio di idee tra i presenti.
Quello che è emersa con più insistenza è la preoccupazione di trovare il modo di prevenire fenomeni di violenza sulle donne nel presente e nel futuro. A parte gli scambi, spesso contraddittori, sui social, ci si è chiesto come raggiungere e coinvolgere le nuove generazioni.

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È fondamentale puntare sulla necessità di eliminare completamente la concezione del “patriarcato” -inteso come pienezza di potere a tutti i livelli- mantenuto strettamente in mano dal genere maschile. Si tratta di un fenomeno culturale che trova le sue radici in un tempo immemorabile e che continua ad essere presente ancora oggi.
Altrettanto urgente è l’educazione al rapporto e alla comunicazione tra le persone -soprattutto tra i generi- nel nostro tempo segnato da comportamenti che esulano da norme civili e democratiche. In quanto al rapporto tra i generi va organizzata e incrementata anche una educazione sessuale.
Certamente la scuola è il sito più frequentato e il luogo maggiormente impegnato nel processo educativo e formativo. Ma si richiede una legislazione specifica che supporti concretamente questa programmazione. Con classi con un numero di alunni più ridotto e con la presenza di personale adeguatamente preparato come psicologi e sociologi. Evidentemente, il primo “luogo” di formazione resta la famiglia che, in tanti casi, si rivela impreparata o carente o inadeguata o inesistente. Altrettanto utile può rivelarsi la frequentazione di associazioni, gruppi culturali o sportivi che riescono ad accompagnare ragazzi e giovani nel cammino di crescita. Il triste fenomeno dei femminicidi in aumento richiede anche una più attenta organizzazione a livello nazionale dei centri-ascolto, della pronta assistenza e di una adeguata protezione.
In ogni caso, la circolazione di idee sul rispetto reciproco tra le persone, sulla parità dei generi e sulla massima responsabilità dei genitori, deve trovare posto tra uno dei fondamentali impegni di ogni cittadino.

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Perché una buona convivenza, una buona società si fondano sulla presenza di buoni cittadini.